Frutta dopo i pasti: sì o no?
Spesso sentiamo dire che la frutta non andrebbe consumata dopo i pasti principali perchè responsabile di un aumento di peso e gonfiore addominale.La frutta in effetti contiene fibra e oligosaccardi, componenti fermentescibili che possono dare origine talvolta a fenomeni fermentativi con conseguente gonfiore addominale. Particolare attenzione deve essere rivolta ai soggetti che soffrono di patologie gastrointestinali (morbo di Chron, rettocolite ulcerosa, colon irritabile). In questi casi è consigliabile evitare la frutta dopo i pasti e consumarla preferibilmente durante la giornata come spuntino di metà mattina e pomeriggio.
Ad eccezione delle condizioni sopra citate, consumare frutta dopo i pasti non rappresenta un problema, a patto che si controlli il carico glicemico del pasto. Per meglio dire, consumare frutta dopo un pasto completo ad un ristorante (primo, secondo, contorno) non è l’ideale, soprattutto se il primo piatto è stato particolarmente abbondante, in quanto si innesca un innalzamento dei livelli di glicemia, con massiccio rilascio di insulina da parte del pancreas. L’insulina in azione agisce per ridurre il glucosio nel sangue, generando un ipoglicemia reattiva che si manifesta con una tipica sonnolenza post-prandiale.
Non porre attenzione al carico glicemico dei pasti, e dunque esagerare con l’introito di carboidrati rispetto alla richiesta energetica, può portare a lungo termine all’esaurimento delle cellule beta del pancreas, con conseguente insorgenza di insulino-resistenza e diabete.
Se però non esageriamo con il consumo di altri fonti di carboidrati, limitandoci ad una moderata porzione di primo piatto, meglio ancora se con cereali integrali, la frutta dopo i pasti può essere consumata. Consumare 2-3 porzioni di frutta al giorno aiuta l’organismo a raggiungere il giusto fabbisogno di vitamine e minerali, acqua e fibra alimentare, indispensabile per il benessere dell’intestino.
Perdipiù la vitamina C presente soprattutto negli agrumi, nelle fragole e nei kiwi, migliora l’assorbimento di ferro contenuto in ortaggi e verdure, che dovrebbero essere sempre presenti sia a pranzo che a cena.
L’acidità di molti frutti rappresenta inoltre un importante segnale di sazietà, facendo sì che la frutta si collochi come un alimento ideale di fine pasto.
Dunque, non esistono alimenti “che fanno ingrassare” o”alimenti brucia grassi”.
Evitare la frutta dopo i pasti per non ingrassare è uno dei tanti luoghi comuni che ruotano attorno all’alimentazione. Per evitare un aumento di peso occorre controllare l’introito calorico totale, che deve essere necessariamente commisurato alla spesa energetica individuale.
Ridurre la quantità delle altre fonti di carboidrati e concedersi della frutta a fine pasto può essere utile per mantenersi in forma ed in salute. Per una corretta valutazione dei fabbisogni energetici individuali occorre sempre rivolgersi ad un professionista della nutrizione (biologo nutrizionista, dietologo, dietista).
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